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TRATTO DA :corriereromagna.it/rimini/2013-08-25/il-mondo-due-ruote-strade-insicure-strage-di-ciclisti"
L’associazione guidata da Sandro Luccardi propone una campagna di sensibilizzazione:
«Se il Comune apre un ufficio ad hoc, diamo il nostro aiuto»
IL MONDO A DUE RUOTE
Strade insicure, strage di ciclisti
Pedalando e Camminando lancia l’allarme: «La gente però non rispetta le regole»
RIMINI. La bicicletta è un mezzo ecologico e salutare, un’alternativa alla palestra per mantenersi in forma, permette anche di risparmiare su carburante e sosta. Eppure, anche le rose hanno le spine. Poche piste ciclabili e utenti indisciplinati sono una combinazione perfetta per un incidente stradale. Diversi feriti e qualche morto, anche in bici, non sono mancati negli ultimi anni.
A fornire i dati è lo stesso Comune, che li ha raccolti nel 2012. Gli incidenti che hanno coinvolto almeno un ciclista sono stati 193, in seguito ai quali 176 persone sono rimaste ferite e 3 sono decedute. In base alle statistiche, in riferimento al numero di sinistri nell’arco di 10 anni, dal 2000 al 2010, le vie più critiche sono viale Regina Margherita e viale Regina Elena, che raggiungono rispettivamente i 22 e i 23 incidenti, insieme a via Marecchiese a quota 31, ma soprattutto la Statale 16, con ben 75 incidenti.«La colpa è delle infrastrutture carenti, ma non solo - dichiara Sandro Luccardi, presidente del comitato riminese Pedalando e Camminando, preoccupato della sicurezza e dell’incolumità dei cittadini - infatti è il comportamento di molte persone che andrebbe corretto prima di tutto. Bisognerebbe imparare a rispettare le regole, partendo dalle cose più semplici, come lo stesso senso di marcia, o le divisioni tra il percorso pedonale e quello ciclabile, e anche ridurre la velocità delle autovetture non sarebbe male». La Regione il 15 giugno di quest’anno ha lanciato la campagna intitolata a ciascuno il suo per promuovere la sicurezza di pedoni e ciclisti. L’obiettivo posto è quello di ridurre del 50 per cento di qui al 2020 gli incidenti che interessano i velocipedi. Considerando che nel passato decennio la diminuzione è stata del 13 per cento, si presenta un ampio margine di miglioramento, in particolare confrontando questi numeri con quelli che interessano i sinistri tra autoveicoli, i quali, nello stesso arco temporale, sono diminuiti del 56 per cento.«Per incentivare la popolazione a un uso della bicicletta più responsabile, le amministrazioni dovrebbero occuparsi di informare di più e meglio i cittadini - afferma ancora il presidente di Pedalando e Camminando -. Ad esempio, dovrebbero aumentare il numero di insegne inerenti al traffico ciclabile, segnalare meglio i percorsi ciclabili, che oltre a essere ampliati, molti di questi dovrebbero essere anche messi in sicurezza. Naturalmente poi, ci sono pochissimi parcheggi per le biciclette, e spesso si è costretti servirsi di pali e recinzioni, che si rivelano il più delle volte inadatti, o poco sicuri, e i furti sono altissimi». In città non esistono rilevatori di biciclette, eppure, il 20 settembre dell’anno scorso, in occasione della giornata della mobilità, l’associazione si è occupata di contare il numero di bici entrate nel centro storico. Circa 4mila in 4 ore, in particolare 1.300 provenienti dall’Arco di Augusto, 1.045 hanno attraversato il ponte di Tiberio, 1.033 dalla Porta Montanara e 351 si sono servite di via IV novembre. La rilevazione verrà ripetuta anche il prossimo 20 settembre, in modo da monitorare la situazione e acquisire consapevolezza degli interessi che i cittadini percepiscono come più urgenti. Luccardi, portavoce e presidente del Comitato, manifesta così la sua disponibilità a collaborare con il Comune. «Se a Palazzo Garampi decidessero di costituire un ufficio biciclette, io e gli altri membri del comitato saremmo ben felici di prestare il nostro contributo»